Tutti gli Esseri Viventi hanno dei Diritti naturali


La sensibilità verso il regno animale ci porta ad alcune considerazioni che sfuggono alla discussione degli enti locali e che vorremmo fossero oggetto di un dibattito serio e scientificamente sostenibile:
1. Lo sterminio è una soluzione scientifica per contenere la proliferazione della peste?
2. Lo strumento di diagnosi utilizzato è attendibile e preserva da eventuali falsi positivi?
3. Le due carcasse di cinghiale ritrovate, sono decedute alle stesse condizioni cliniche oppure il test positivo è a prescindere dalla concomitanza di altri fattori alterati?
4. L’incidenza di n. 2 carcasse positive al test diagnostico ritrovate in 30 giorni, l’incidenza di 102 cinghiali abbattuti da gennaio in 20 uscite di caccia, tutti risultati negativi al test diagnostico, sono indice di grave allerta tale da giustificare lo sterminio di tutta la specie presente nell’intero Oltrepò?
5. Eliminare una intera specie da un territorio quali conseguenze potrà avere nel medio periodo in merito all’alterazione dell’ecosistema e della catena alimentare? Poiché il cinghiale è una specie onnivora che si nutre di topi, serpenti, granaglie, radici… e carcasse di altri animali, come si pensa di fare fronte a questo ulteriore problema che non può essere classificato male minore, poiché avrà ripercussioni a medio lungo periodo: è possibile scongiurare un danno alla biodiversità?
6. Abbandonando la scienza, e entrando nel merito della statistica, esistono precedenti simili operazioni di sterminio selettivo di una specie che abbiamo portato risultati apprezzabili nel breve periodo (contenimento della risposta positiva al test diagnostico) e di medio lungo periodo in merito alla tutela dell’ambiente, ecosistema e catena alimentare?
7. Cinghiali zero, nasconde in se una trama simile alle bufale? Dove fanno a finire gli animali infetti? Chi li macella? Materia prima?! In Campania le bufalo, a Pavia i cinghiali? Quale altra specie animale vogliamo eliminare distruggendo l’ecosistema e massacrando poveri innocenti?

Domande lecite che sono state escluse dal dibattito che ha portato alla decisione di sterminare gli esemplari dell’Oltrepò Pavese senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze sull’ambiente e l’eco-sistema.

La visione della natura divisa in bene e male è un limite di questa civiltà, incapace di comprendere i processi biologici elementari ed osservabili; il profitto è la malattia più grave, il morbo inestirpabile, sopravvive a tutti gli stermini e apparentemente nulla lo può eliminare. Possibile che tutto l’interesse sia far ripartire la normale attività venatoria? O meglio, preservare gli allevamenti intensivi che sono la vera problematica della regione e verso i quali si stanno stanziando fondi per inutili soluzioni? (dichiarazione resa da Greenpeace).


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